Immuni flop: l'app non decolla, Governo insoddisfatto

Dopo una settimana di sperimentazione in 4 regioni, Immuni dal 15 giugno è attiva in tutta Italia ma i download sono appena 4 milioni. Davvero troppo pochi.

Immuni flop: l'app non decolla, Governo insoddisfatto

Immuni, l'app di contact tracing lanciata circa un mese fa, non conquista gli italiani

 

Immuni, l'applicazione per il tracciamento di contagi da coronavirus voluta dal Governo, ne abbiamo parlato qui, Immuni: il Belpaese ha selezionato la sua app anti pandemia, non sta andando esattamente come sperato. Dall'alto, infatti, si auguravano che gli italiani mostrassero un interesse maggiore nei confronti dell'app di contact tracing, ma, stando ai primi dati sul suo utilizzo, l'accoglienza è stata piuttosto tiepida. 

 

 

Lanciata l'8 giugno per una prima fase di test in 4 regione, Puglia, Abruzzo, Marche e Liguria, dal 15 giugno è disponibile in tutta Italia, ma i download restano bassi: solo 4 milioni di italiani, infatti, hanno deciso di scaricarla. Un valore non incoraggiante, ben lontano da quei 6 milioni di scaricamenti che il Governo si era prefissato come traguardo accettabile. 

 

 

Si vocifera che nelle stanze del Governo si sta pensando di mettere in campo alcune strategie per cercare di spingere Immuni, un'app cosi tanto valorizzata da chi l'ha creata e proposta, ma così poco apprezzata da chi avrebbe dovuto e dovrebbe utilizzarla. 

 

 

Immuni: i download languono
Immuni: i download languono

 

 

Immuni VS iniziative regionali

 

Una delle cause che possono aver contribuito al momentaneo poco apprezzamento ricevuto da Immuni si potrebbe ricercare in una sorta di concorrenza involontaria che all'app per eccellenza di tracciamento stanno facendo altre applicazione di matrice territoriale che molte regioni italiane hanno messo in campo. E' il caso della Lombardia con AllertaLom, della Sicilia con SiciliaSiCura e della Sardegna con SardegnaSicura

 

 

A questo proposito si è espresso il ministro dell’Innovazione Paola Pisano, affermano la necessità di disporre di un'unica applicazione proprio per evitare una frammentazione nei dati raccolti e il conseguente rischio d'individuare con più difficoltà eventuali nuovi focolai. Ha poi aggiunto con soddisfazione che:  "L’app tecnologicamente e tecnicamente sta funzionando e si sta integrando bene con il sistema sanitario, non più sotto pressione come prima: dialoghiamo settimanalmente con tutte le Regioni“.

 

 

Dello stesso avviso è anche il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, che insieme al viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, invita gli italiani "a scaricare l’app che serve a proteggerci a livello nazionale. Non bisogna fare delle app per singole Regioni, occorre avere una protezione a livello nazionale".

 



 

Immuni VS digital divide, complottismo e scetticismo 

 

Altre motivazioni che possono in qualche misura contribuire all'attuale flop di Immuni, si ravvisano nel concetto generale di digital divide, quel divario che c'è tra la tecnologia e l'effettiva possibilità di averne accesso. Che si tratti di un gap di tipo infrastrutturale, molte persone anziane, per esempio, proprio non hanno uno smartphone, o di analfabetismo, per cui, sì, i mezzi ci sono, ma manca la capacità di saperli utilizzare, Immuni, di certo, ne è vittima. 

 

 

A questo proposito noi di tariffe.it abbiamo cercato di offrire il nostro personale contributo redigendo un tutorial che spiega dettagliatamente il funzionamento di Immuni, Scaricare app Immuni: guida pratica. Un modo per aiutare chi ha maggiori difficoltà e meno dimestichezza con la tecnologia a muoversi con più sicurezza nell'universo di Immuni

 

 

Al digital divide si aggiunge, poi, la corrente dei complottisti, di quelli che si pongono con reticenza di fronte alla nuova app adducendo molteplici spiegazioni più o meno credibili. La più inflazionata è sicuramene quella dei rischi per la privacy. Dare in pasto a Immuni i propri dati sensibili di natura sanitaria (e poi per farne chissà quale reale uso) viene visto come una violazione di ciò che c'è di più intimo e per questo rigorosamente osteggiato.

Per loro a nulla sono servite le rassicurazioni degli ideatori dell'app prima e del Governo dopo sull'assoluta sicurezza di Immuni, i complottisti sono granitici, saldi sulle loro posizioni. 

 

 

Meno furenti ma pur sempre inamovibili sono gli scettici, quelli che di fronte a Immuni mostrano un atteggiamento piuttosto critico abbastanza sicuri come sono dell'inutilità dell'app proprio nello svolgere la funzione per la quale è stata creata: il tracciamento dei contagi. Loro, gli scettici, l'app non l'hanno scaricata e, con tutta probabilità, non la scaricheranno mai. 

 

 

E tu l'hai scaricata Immuni o sei ancora tra color che sono sospesi a metà in un limbo d'indecisione? 

 

 

 






editore

Matilde Gregori

Giornalista pubblicista, da molti anni scrivo di hi-tech e Telco, dopo interessanti e deliziose incursioni nel mondo degli eventi culturali ed enogastronomici del centro Italia. Sono innamorata di Hemingway, adoro il sushi e mi rilasso con lo Yoga. In attesa che i miei innumerevoli incipit assumano i contorni più definiti di un racconto, continuo a parlare di tecnologia. Magari la Musa mi ispirerà tra una tariffa e l'altra.

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